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10 FOTO PER 10 DOMANDE: ALESSANDRO BOERO BARONCELLI


Ti piacerebbe osservare gli animali nel loro ambiente naturale?

Ami camminare in montagna?

 

Se vai su questa pagina web potresti trovare ciò che fa per te.


Ciao Alessandro,

come ben sai con l’avvento del digitale abbiamo assistito negli ultimi vent'anni una vera esplosione della fotografia naturalistica, un’attività che sta coinvolgendo sempre più persone e le sta avvicinando alla scoperta della natura.

 

In tutte le attività umane ci sono persone che eccellono e anche la fotografia naturalistica non sfugge a questa regola.

Tuttavia credo che non sia tanto la qualità delle foto la cosa più importante, certo una fotografia stupenda lascia senza fiato e comunica emozioni, ma è soprattutto l'approccio alla natura che mi interessa e mi fa propendere nel seguire un fotografo piuttosto che un altro.

 

Preferisco una foto non perfetta ma “naturale” piuttosto che una foto eccezionale frutto di qualche sotterfugio.

 

In questo blog ho deciso perciò di invitare alcune persone che conosco da anni, che hanno una sensibilità e un approccio che si sposa al mio modo di vedere e vivere la natura: se possibile in punta di piedi, senza lasciare traccia e traumi, soprattutto, con un occhio alla protezione dell’ambiente.

 

Ecco perché ho chiesto a te di concedermi qualche foto, 10 per l’esattezza, e un po’ del tuo tempo per parlare di natura.

 

Dunque ti ringrazio per la disponibilità, ora partiamo, vorrei farti qualche domanda.

 

 

Femmina di capriolo

 

Be’, si comincia sempre da quando uno ha iniziato, raccontami come è nata in te la passione per la fotografia.

 

La passione per la fotografia è sempre stata di famiglia: negli anni settanta mio padre scattava e sviluppava foto in bianco e nero.

 

Al rientro dalle vacanze ci si trovava tutti insieme per vedere le diapositive ed era un bellissimo momento di condivisione.

 

Quando ho iniziato la scuola media mio padre mi ha regalato la prima macchina fotografica.

 

Mio zio, sempre nello stesso periodo, mi portò a fotografare i cervi in montagna alle prime luci dell’alba.

 

Me lo ricordo come se fosse ieri!.. Un’emozione bellissima.

 

Lui era già stato in Africa diverse volte e mi aveva regalato le foto scattate ai leoni che tenevo appese nella mia cameretta.

 

Negli ultimi 12 anni ho iniziato a viaggiare per lavoro o per vacanza ma sempre con la macchina fotografica a portata di mano, scattando foto ai miei figli e ritagliandomi momenti per andare a conoscere e immortalare la fauna locale.

 

Da veterinario e foto amatore, direi che la passione e il rispetto per gli animali mi accompagnano nella professione e nel tempo libero.

 

Inoltre, svegliarmi all’alba per andare ad appostarmi nel silenzio del mattino lo trovo estremamente rigenerante.

  

Gruccione

 

Hai scelto di dedicare questo spazio alla fauna piemontese, puoi raccontarmi perché? Cosa ti attira in questo soggetto?

 

Diciamo che questa maledetta pandemia mi ha insegnato a conoscere gli angolini piu “wild” dei nostri boschi comunali e quando concesso, le montagne della nostra bella regione.

 

Niente mete esotiche e soggetti da fotografare facili e appariscenti.

 

Niente viaggi fotografici organizzati e niente industria dello scatto perfetto che spesso in effetti, ci allontana dal vero obiettivo della fotografia naturalistica: incuriosire per far rispettare.

 

Raccontare la bellezza di una piccola vita, che da anni ci corre a fianco e che magari non abbiamo mai considerato, in effetti può educare le nuove leve a rispettare la natura. 

 

In secondo luogo da solo o con un amico è tempo ben speso, in amicizia e grandissimo relax.

 

Primo piano di lepre

 

Come hai realizzato queste fotografie, con quale tecnica?

  

Mi piace camminare e appostarmi nel silenzio della mattina, muovermi piano e osservare.

 

Adoro i teleobiettivi, la nitidezza che danno al soggetto e lo sfocato morbido sullo sfondo.

 

Mi piacciono i dettagli e gli scatti d’ azione.

 

hop!

 

E quale attrezzatura hai usato?

 

Per la fotografia naturalistica scatto con una Nikon D500 è un sigma 500 f4 sport, ultimamente anche una mirrorless, la Z6II che ha lo scatto totalmente silenzioso, ottimo per gli appostamenti! 

 

Camoscio in corsa

 

Sappiamo entrambi che la fotografia naturalistica può avere un grosso impatto sugli animali, sulle piante e sugli ambienti oggetto delle nostre attenzioni. Quali sono per te le regole etiche che è importante seguire in questa attività?

 

Non disturbare mai i soggetti, magari studiarli a distanza o con delle foto trappole prima di uscire con la macchina fotografica e non inseguire mai gli animali una volta individuati.

 

Non condivido molto il fatto di attirare gli animali in modo innaturale per ottenere scatti incredibili ma realizzati in contesti lontani dall’ambiente naturale della specie ritratta.

 

Maschio di stambecco

 

Io uso sovente il termine “cacciatori d’immagini”, secondo te cosa distingue un fotografo da un altro?

  

Forse la capacità di andare oltre al risultato finale e scegliere un approccio eticamente corretto, come ad esempio evitare di entrare in una zona di parco naturale chiusa al pubblico per non disturbare una cucciolata di lupi, invece di trovare l’occasione per avvicinarsi e fotografarli a tutti i costi.

 

Scoiattolo rosso

 

La fotografia può ad esempio dare un contributo alla conservazione delle varie specie animali e vegetali?

Penso di si, per la capacità delle immagini di avvicinare le persone ai soggetti ritratti.

 

Viviamo circondati da animali in fuga nella frenesia della nostra giornata, senza avere il tempo o la possibilità di ammirarne la perfezione.

 

Riconoscere la bellezza della natura in un’immagine rimette l’essere umano al suo posto di spettatore e penso che questo contribuisca a generare il rispetto per le specie animali che è indispensabile per la loro tutela.

 

Maschio di capriolo

 

Stai lavorando a qualche progetto? Vuoi rivelarmi qualcosa?

 

Sono un fotografo naturalista alle prime armi e non ho grandi progetti, però sono socio del Gruppo Fotografico Albese con il quale stiamo preparando una mostra per inizio 2022 il cui tema sarà “ l’inaspettata bellezza ”

 

Nel mio piccolo sto seguendo una “famiglia” di caprioli nel bosco vicino a casa, andando a scattare circa una volta al mese durante tutto l’anno per documentare i cambiamenti fisici di questa bellissima specie nelle quattro stagioni.

 

Un esercizio km 0 che insieme a qualche workshop che seguo con un fotografo naturalista esperto, mi sta insegnando tanto su questa passione.

 

Il salto della volpe

 

Sicuramente hai qualche ricordo particolare a cui tieni molto, un incontro emozionante oppure un risultato fotografico a lungo cercato. Ti va di raccontarmelo?

 

Il parco di Yellowstone che ho visitato durante un congresso a marzo 2016 mi è rimasto nel cuore… e negli occhi.

 

La foto della volpe è stata scattata lì ed è un bellissimo ricordo di quelle giornate passate sulla neve tra bisonti e geyser.

 

Sembra incredibile pensare che un tempo tutto il pianeta fosse un’ecosistema in armonia come lo è ancora quel parco.

 

Dobbiamo cercare di restare bambini davanti alla natura e stupirci delle piccole cose.

 

Questo oggi me lo insegna la mia bimba, tutte le volte che andiamo a fare una passeggiata.

 

Ecco perché l’ultimo animaletto nelle mie 10 foto è proprio lei!

 

 

Pubblichi le tue fotografie su un blog, su una pagina web? E quale?

 

Si! Su Instagram come aboeroba@ph e di conseguenza su FB come Alessandro Boero Baroncelli

 


Grazie Alessandro,

 

mi ha fatto molto piacere leggere le tue parole, traspare una semplicità e una passione che non hanno altri obiettivi se non nutrire la "sete" di bellezza che è in noi stessi.

 

La fotografia può essere anche strumento per raggiungere questo:  scoprire attraverso la natura ciò che di buono e di bello c'è nel nostro animo.

 

Per questo le foto scattate vicino a casa possono regalarci molte emozioni, come lo sanno fare le tue.

 

Emozioni meno intense di quelle vissute in luoghi esotici?

 

Non è detto, dipende da come siamo predisposti in quel momento, da cosa cerchiamo e da come siamo pronti a recepire ciò che il mondo ci mette a disposizione: forme, luci, suoni, colori e vita.

 

Buone foto a te, dunque, e grazie per averci regalato questi momenti.

 


 

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Se hai letto fino qui, se ha toccato corde sopite, ecco:

 

regalami un piccolo commento.

 

Sarà per me un regalo, che serberò nel bagaglio dei miei ricordi.

foto Laurent Carré 2014

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Luca Francesco Maria Giraudo

 

Ornitologo - International Mountain Leader - Accompagnateur en Montagne BE France - Accompagnatore  Naturalistico Regione Piemonte - Accompagnatore Turistico - Istruttore nazionale Nordic Walking SINW

e-mail: luca.giraudo21@gmail.com - cellulare +393336678359 -  portable +33767220496

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 Ultimo aggiornamento: 4 ottobre 2024