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10 FOTO PER 10 DOMANDE: FABIO PEIRANO


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Ciao Fabio,

come ben sai con l’avvento del digitale abbiamo visto negli ultimi vent’anni ad una vera esplosione della fotografia naturalistica, un’attività che sta coinvolgendo sempre più persone e le sta avvicinando alla scoperta della natura.

 

In tutte le attività umane ci sono persone che eccellono e anche la fotografia naturalistica non sfugge a questa regola.

Tuttavia credo che non sia tanto la qualità delle foto la cosa più importante, certo una fotografia stupenda lascia senza fiato e comunica emozioni, ma è soprattutto l'approccio alla natura che mi interessa e mi fa propendere nel seguire un fotografo piuttosto che un altro.

 

Preferisco una foto non perfetta ma “naturale” piuttosto che una foto eccezionale frutto di qualche sotterfugio.

 

In questo blog ho deciso perciò di invitare alcune persone che conosco da anni, che hanno una sensibilità e un approccio che si sposa al mio modo di vedere e vivere la natura: se possibile in punta di piedi, senza lasciare traccia e traumi, soprattutto, con un occhio alla protezione dell’ambiente.

 

Ecco perché ho chiesto a te di concedermi qualche foto, 10 per l’esattezza, e un po’ del tuo tempo per parlare di natura.

 

Dunque ti ringrazio per la disponibilità, ora partiamo, vorrei farti qualche domanda.

 

Il fiume sotterraneo esce allo scoperto

 

Be’, si comincia sempre da quando uno ha iniziato, raccontami come è nata in te la passione per la fotografia.

 

Fin da quando ero alto così, ero mosso dallo stupore per gli esseri che avevo intorno nella casa dove sono cresciuto.

Era in campagna, con i campi ricchi di uccelli, insetti e versi misteriosi.

Ero molto curioso… volevo saperne di più su chi emetteva quei versi e sulla magia del volo.

Così, pian piano, ne scoprivo i proprietari, attraverso le mie prime guide ornitologiche .

Con il tempo, allo stupore, si è aggiunta una connessione con quei campi, quei versi, quelle visioni fugaci, per me salvifica.

 

Nelle medie disegnavo piuttosto bene paesaggi ed uccelli, e forse era un modo per alimentare quella connessione.

Per varie ragioni ho smesso di disegnare ma, dopo qualche tempo ho scoperto la fotografia.

Negli anni 80, fotografavo gli uccelli intorno casa anche con una fototrappola casareccia: Reflex manuale e micro interruttori… uno scatto al giorno!

  

Allora, come presenza abituale c’era l’Averla piccola. Che emozione quelle prime diapositive!

 

Nuvole al tramonto

 

Hai scelto di dedicare questo spazio all'acqua, puoi raccontarmi perché? Cosa ti attira in questo soggetto?

 

Ho interessi molto variegati, quindi questo spazio lo dedico a quei momenti salvifici in cui mi sono "perso".

Per me significa anche per un momento, trovarmi immerso nel "qui ed ora" al cospetto della bellezza.

 

Biancone

 

Come hai realizzato queste fotografie, con quale tecnica?

  

Quando sono da solo, mi lascio impregnare dall’atmosfera del momento… quasi una meditazione.

La sensazione di armonia ed i sensi al massimo, mi rendono pronto a cogliere le visioni di un rapace, un uccello, una farfalla, un’atmosfera.

A volte riesco a fermare con uno scatto quella visione.  

 

Campi solcati

 

E quale attrezzatura hai usato?

 

Ho usato con soddisfazione la Pentax MX con 28 e 50. Avevo anche un 200 Vivitar e duplicatore, coppia con bassa risoluzione e tanta aberrazione cromatica, ma ha alimentato la mia curiosità.

Il 50 lo usavo anche invertito per la macro.

Ora uso Canon 7d mk2 ed il 100/400 L Is 2 è senz'altro l'obiettivo che mi dà più soddisfazioni.

Per fare macro ho il 100mm Canon e continuo a divertirmi a costruire diffusori per il flash.

 

Il merlo dal collare curioso

 

Sappiamo entrambi che la fotografia naturalistica può avere un grosso impatto sugli animali, sulle piante e sugli ambienti oggetto delle nostre attenzioni. Quali sono per te le regole etiche che è importante seguire in questa attività?

 

Bisogna avere rispetto, come nella vita. Poi bisogna sapersi fermare.

Io sono “rinunciatario“ già in partenza, le mie foto di animali sono tutte occasionali ed in genere da piuttosto lontano. Sono solo pronto, colgo l'occasione che capita durante le mie escursioni.

Poi non lasciare tracce, di nessun tipo, noi siamo solo ospiti di passaggio.

 

 Sembrano limitanti questi comportamenti, invece aumentano di molto quel senso di connessione, di risonanza, che poi è proprio quello che ricerco principalmente.

 

Calopteryx virgo, femmina

 

Io uso sovente il termine “cacciatori d’immagini”, secondo te cosa distingue un fotografo da un altro?

  

Se l'ego predomina sul resto, si diventa "cacciatori d'immagini". Si accantona il rispetto e la rinuncia, e una bella immagine con tanti like diventa un'ossessione.

 

È una gratificazione superficiale che comporta l'irraggiungibilità di quel profondo senso di appartenenza di cui sopra.

 

Arcobaleno al tramonto

 

La fotografia può ad esempio dare un contributo alla conservazione delle varie specie animali e vegetali?

 

Da sola direi di no, ma se immersa in un contesto di approfondimento, divulgazione, si.

Bisognerebbe raggiungere chi fa danni all’ambiente, però non saprei come fare.

 

E’ una questione culturale, di sensibilità, di apertura mentale. Tutte cose che richiedono molto tempo per essere modificate.

 

Ancora più difficile se è la stessa società a dover cambiare.

Raggiungere i giovani, ad esempio, per formare con informazioni corrette le nuove generazioni, nelle scuole e con il web.

 

Ophrys apifera

 

Stai lavorando a qualche progetto? Vuoi rivelarmi qualcosa?

 

Progetti ne ho diversi. Con la scusa di fare foto notturne alla via lattea, vorrei passare qualche notte in quota a godermi il cielo stellato. Sperimentando magari con un inseguitore stellare.

Fotografare mare e ruscelli con filtri ND per usare tempi lunghi.

 

Poi “piccole“ cose, come rivedere nuovamente il grillo arboricolo (Oecanthus pellucens). Molto presente nelle notti d’estate, ma in riviera è sparito, bisogna salire un po’ di quota per sentirlo.

 

Poi fotografare la ninfa del corbezzolo (Charaxes jasus) ad ali aperte… le tiene sempre chiuse!

 

La cometa Neowise C-2020 F3

 

Sicuramente hai qualche ricordo particolare a cui tieni molto, un incontro emozionante oppure un risultato fotografico a lungo cercato. Ti va di raccontarmelo?

 

Racconto due momenti emozionanti per un unico posto. legati ai miei soliti giri improvvisati, fuori traccia e senza orari nel Cuneese meridionale.

 

Novembre 2017. Salgo su un bel terreno con rocce ed erbe, aperto e soleggiato. Ci sono le Cesene, ed i Gracchi alpini. Lontano vedo due Merli dal collare… la mia prima visione!

Continuo a salire tenendomi distante alla loro destra. Mi fermo e mangio qualcosa, mi guardo intorno.

Loro sono lontani, ma ad un tratto uno dei due, decide di saperne di più su di me. Così con un voletto si avvicina, ed io mi trovo in piedi allo scoperto, pietrificato.

Ci guardiamo un poco, io da dietro il tele, poi soddisfatta la curiosità, se ne va… indimenticabile.

L’anno dopo, sono nuovamente lì apposta. Lontanissime, nel loro consueto posatoio vedo due Aquile ma di Merli dal collare nemmeno l’ombra, però salendo c’era una bella fatta fresca di Lupo. Dai peli credo sia stato predato un cinghiale.

E’ passata qualche ora e un po’ più in alto dell’anno prima, mi fermo a pranzare sotto ad una fascia rocciosa.

Lontana, un’Aquila attraversa la valle e scompare dietro ad un pendio.

Dopo un po’ ricompare ancora lontana, più in alto di me, ma sullo stesso pendio. Ho il tempo di posare il pranzo e prendere il tele.

Mi passa sopra ad un trentina di metri con un bel ciocco di carne tra le zampe, indifferente a me ed al mobbing di un Corvo imperiale… Magia pura!

Mentre salgo verso la vetta, vedo un’altra aquila adulta, un immaturo ed un Corvo imperiale col suo ciocco di carne nel becco.

Mi si è dipanata tutta una storia: la predazione dei Lupi ai danni di un Cinghiale, il loro banchetto forse interrotto, l’aquila ed altri che ne approfittano.

Termino l’escursione con tracce di Lupo sulla neve, stormi di Gracchi corallini, un Sordone.

  

L'aquila reale "mobbata" da un corvo imperiale

 

Pubblichi le tue fotografie su un blog, su una pagina web? E quale?

 

Condivido alcune foto con le mie amicizie più strette e su Facebook.

 

Per il momento, non ho pagine web, anche se la cosa mi incuriosisce.


 

Grazie Fabio,

 

 

Leggere le tue parole, permeate ancora oggi di stupore e semplicità, fa stare bene.

 

La natura, salvifica, come scrivi tu.

 

"Basta" solo la sensibilità per poterlo sentire. Che non tutti abbiamo e certamente pochi come te.

Anche per questo mi piacciono le tue foto. 

 

Il risultato è solo la forma, ma ricorda l'attimo vissuto che nessuno potrà mai percepire come noi stessi.

Ma la fotografia è anche condivisione e se il momento è stato fermato senza "imbrogli", lo si può rivivere insieme ad altri senza timore.

 

Ti auguro di raggiungere le emozioni che ricerchi. Dietro una macchina fotografica.

 

 


 

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Sarà per me un regalo, che serberò nel bagaglio dei miei ricordi.

foto Laurent Carré 2014

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Luca Francesco Maria Giraudo

 

Ornitologo - International Mountain Leader - Accompagnateur en Montagne BE France - Accompagnatore  Naturalistico Regione Piemonte - Accompagnatore Turistico - Istruttore nazionale Nordic Walking SINW

e-mail: luca.giraudo21@gmail.com - cellulare +393336678359 -  portable +33767220496

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 Ultimo aggiornamento: 27 marzo 2024