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10 FOTO PER 10 DOMANDE: CLAUDIO MAININI


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Ciao Claudio,

come ben sai con l’avvento del digitale abbiamo visto negli ultimi vent’anni ad una vera esplosione della fotografia naturalistica, un’attività che sta coinvolgendo sempre più persone e le sta avvicinando alla scoperta della natura.

 

In tutte le attività umane ci sono persone che eccellono e anche la fotografia naturalistica non sfugge a questa regola.

Tuttavia credo che non sia tanto la qualità delle foto la cosa più importante, certo una fotografia stupenda lascia senza fiato e comunica emozioni, ma è soprattutto l'approccio alla natura che mi interessa e mi fa propendere nel seguire un fotografo piuttosto che un altro.

 

Preferisco una foto non perfetta ma “naturale” piuttosto che una foto eccezionale frutto di qualche sotterfugio.

 

In questo blog ho deciso perciò di invitare alcune persone che conosco da anni, che hanno una sensibilità e un approccio che si sposa al mio modo di vedere e vivere la natura: se possibile in punta di piedi, senza lasciare traccia e traumi, soprattutto, con un occhio alla protezione dell’ambiente.

 

Ecco perché ho chiesto a te di concedermi qualche foto, 10 per l’esattezza, e un po’ del tuo tempo per parlare di natura.

 

Dunque ti ringrazio per la disponibilità, ora partiamo, vorrei farti qualche domanda.

 

Pulcinella di mare

 

Be’, si comincia sempre da quando uno ha iniziato, raccontami come è nata in te la passione per la fotografia.

 

Ho sempre avuto la passione per la fotografia, ma il primo grande incontro con le emozioni che la fotografia ti può dare l’ho avuto nel lontano 1991 in un viaggio tra Uganda e Kenya, dove dopo 4 giorni di safari non eravamo riusciti a vedere il ghepardo e stavamo lasciando il Masai Mara quando è apparso davanti a noi come se ci stesse aspettando.

L’emozione è rimasta tale anche dopo tanti anni.

 

Dopo qualche anno il viaggio In Argentina navigando sul lago tra il ghiacciaio Perito Moreno ed iceberg, con i colori che passavano dal bianco , al rosa, fino ad arrivare al blu pavone, mi ha semplicemente estasiato.

Occhione

 

Hai scelto di dedicare questo spazio alla natura, puoi raccontarmi perché? Cosa ti attira in questo soggetto?

 

Essendo pensionato da ormai un decennio, ho deciso di dedicare il mio tempo libero con la fotografia naturalistica per diversi motivi.

 

Il più importante è che si sta sempre all’aria aperta, si cammina, si fatica, si hanno anche delusioni, ma quando riesci a fare qualche foto particolare, sei ripagato di tutto.

 

Il secondo motivo è che siamo immersi nella natura e senza fare viaggi troppo lontano, solo fotografando uccelli, farfalle e fiori si riesce comunque ad apprezzarne la bellezza, i colori e quello che loro rappresentano: la libertà. 

 

Iceberg

 

Come hai realizzato queste fotografie, con quale tecnica?

  

Fotografare gli uccelli, le farfalle, gli insetti è anche culturalmente appagante, in quanto devi documentarti sul loro comportamento, sul loro modo di vivere.

 

Sovente amo camminare tra campi , boschi e brughiere alla ricerca di soggetti interessanti.

Ho fatto anche viaggi fotografici per poter vedere realtà diverse dalle nostre : in Spagna, in Romania, in Africa, in qualche isola del nord, fino al Costarica .

 

Ghepardo, Kenya

 

E quale attrezzatura hai usato?

 

Fotografo con una Nikon D 500 dotata di uno zoom Nikon 80-400, un 300 f4, un 105 macro, un duplicatore 1,4x ed un obiettivo leggero tuttofare 16-300.

 

Colibrì, Costa Rica

 

Sappiamo entrambi che la fotografia naturalistica può avere un grosso impatto sugli animali, sulle piante e sugli ambienti oggetto delle nostre attenzioni. Quali sono per te le regole etiche che è importante seguire in questa attività?

 

Per me non è così importante fare una fotografia ad ogni costo, se questa rompe qualche equilibrio. Il rispetto per la natura in generale aiuta anche al rispetto tra gli uomini.

 

La fotografia non deve e non può essere invasiva, ma deve far gioire del bello che ci circonda.

 

Aquile di mare

 

Io uso sovente il termine “cacciatori d’immagini”, secondo te cosa distingue un fotografo da un altro?

  

Sovente faccio uscite fotografiche con altri amici e fotografi, ma anche se siamo più persone, ogni foto è diversa dall'altra.

 

Ognuno vede in maniera diversa lo stesso soggetto e lo interpreta a modo suo o con tecniche diverse.

 

Purtroppo dopo tanti anni di fotografia, mi emoziono ancora troppo e molte volte perdo la fotografia importante perché mi sto godendo un momento irripetibile, unico, che rimarrà impresso nella mia mente e nei miei occhi.

 

Airone in amore

 

La fotografia può ad esempio dare un contributo alla conservazione delle varie specie animali e vegetali?

 

Non penso che la fotografia da sola possa dare una contributo alla conservazione della natura in generale. L’educazione, la cultura, la conoscenza devono essere le basi.

 

La fotografia, può dare un notevole contributo aiutando a mettere in evidenza tutte le bellezze che ci circondano ed aiutare uomo e natura alla convivenza per la stessa sopravvivenza.

 

Iphiclides podalirius

 

Stai lavorando a qualche progetto? Vuoi rivelarmi qualcosa?

 

Faccio parte di due gruppi fotografici : il Gruppo Fotografico Albese con il quale stiamo preparando una mostra per inizio 2021 il cui tema è “ l’inaspettata bellezza ”.

 

Il secondo gruppo si chiama Me Langa e con loro stiamo portando avanti un progetto che vuole portare a conoscenza tutte le bellezze dei paesi dell’ Alta Langa.

 

Abbiamo appena chiuso una Mostra con 96 immagini di 12 paesi della Langa con un buon risultato se si pensa che in due week end abbiamo avuto 700 visite.

 

Questo ci fa ben sperare per la continuazione del progetto.

 

Sciacallo

 

Sicuramente hai qualche ricordo particolare a cui tieni molto, un incontro emozionante oppure un risultato fotografico a lungo cercato. Ti va di raccontarmelo?

 

Oltre a qualche ricordo indelebile già accennato, l’ultimo viaggio in Costarica di ottobre 2019 mi ha offerto delle possibilità fotografiche fantastiche.

 

Qualche amico era già andato in primavera, ma non era riuscito a fotografare il suo simbolo : il Quetzal. Il giorno prima della partenza anche noi non eravamo riusciti a vederlo.

In tarda mattinata un temporale violentissimo ci ha costretti a rinunciare a fotografare.

Dopo circa un’ora di pioggia, finalmente un raggio di sole, ed ecco che è apparso Lui in tutta la sua bellezza.

Il tempo di scattare una raffica di foto mentre sostava su un ramo, ci aveva pienamente ripagato di tutto.

Con un piccolo volo si è avvicinato dandoci la possibilità di fare un ritratto e poi è sparito come era arrivato.

  

Il Quetzal

 

Pubblichi le tue fotografie su un blog, su una pagina web? E quale?

 

Pubblico alcune foto su facebook per gli amici. Ho pubblicato qualche foto anche su Instagram, per il momento non ho un sito internet.


 

Grazie Claudio,

 

 

 

Condivido con te le emozioni vissute in Costa Rica, ricordo il Quetzal anelato da moltissimi fotografi e birdwatcher, i colibrì ovunque, la natura rigogliosa. Eccezionali le tue foto su queste specie, certamente ricercate, attese e colte nell'attimo, per questo non banali.

 

Così come vivo pienamente le emozioni che le tue foto, ricche di pathos, sanno comunicare. La fotografia deve essere prima di tutto emozione. Per chi la crea, per chi le contempla.

 

Ti auguro che i tuoi progetti si realizzino come meritano, ci terrai al corrente immagino!

 

Arrivederci quindi al 2021.

 


 

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Se hai letto fino qui, se ha toccato corde sopite, ecco:

 

regalami un piccolo commento.

 

Sarà per me un regalo, che serberò nel bagaglio dei miei ricordi.

foto Laurent Carré 2014

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Luca Francesco Maria Giraudo

 

Ornitologo - International Mountain Leader - Accompagnateur en Montagne BE France - Accompagnatore  Naturalistico Regione Piemonte - Accompagnatore Turistico - Istruttore nazionale Nordic Walking SINW

e-mail: luca.giraudo21@gmail.com - cellulare +393336678359 -  portable +33767220496

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 Ultimo aggiornamento: 6 dicembre 2024